I diurnali di Messer Teo. Giornali napoletani del 1200. Vol. 1: Traduzione e testo di Spinelli Matteo; Cuttrera Sabato - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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I diurnali di Messer Teo. Giornali napoletani del 1200. Vol. 1: Traduzione e testo

  • Autore: Spinelli Matteo , Cuttrera Sabato
  • Editore: ABE
  • Isbn: 9788872972458
  • Categoria: Storia d'europa
  • Numero pagine: 128
  • Data di Uscita: 04/03/2022
  • Collana: I cartonati
30,00 €
Esaurito

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Mancava all'appello la riunione di tutti i giornali di Matteo Spinelli in questo libro con una introduzione di Gerardo De Mattia e la premessa dello storico Giovan Bernardino Tafuri. La breve ma ricca introduzione di Giovan Bernardino Tafuri (Nardò, 1695) mette in mostra le capacità analitiche storico letterarie dell'Autore, ma non manca di esercitare un giudizio critico su chi ha rimaneggiato l'opera. Questi, attingendo alle numerose fonti in suo possesso, si accinge a rettificare gli eventuali errori di chi, vista anche la fama dei Diurnali, si è cimentato nell'attività di trascrizione, diffusione e magari di 'correzione' del testo, soprattutto nelle date. La narrazione prende il via nel 1247, anno del ritorno di Federico II dalla campagna lombarda, e pone un accento particolare sull'amministrazione giuridica dell'imperatore, tra difficoltà economiche per stanziare una nuova impresa militare e un delicato equilibrio politico da mantenere. Essa prosegue riportando le gesta di Re Corrado, in aperta opposizione al papato, muovendo guerra a quei baroni, avidi di potere e autonomia, che avevano alzato le bandiere papaline. Il fine ultimo del sovrano è quello di recuperare il controllo di Napoli, cinta d'assedio e presa senza risparmiare alla città fame e sofferenza. Nel vorticoso susseguirsi degli eventi, alla morte di Corrado, emerge e risalta la figura di Manfredi, abile diplomatico e amministratore, a volte precursore rinascimentale, da Principe di Andria a Re di Sicilia, Matteo Spinelli ci restituisce il ritratto complesso di una figura emblematica dalle molteplici sfaccettature. Lo Svevo viene presentato come amante della cultura, desideroso di conoscenza e uomo dedito ai piaceri dell'arte, perfino consapevole del valore della storia, tanto da voler lasciare ai posteri, in suo ricordo, una città col proprio nome. La fabbrica di Manfredonia, invece, ancora una volta è l'ombra di una disfatta che oscura le speranze del reggente-vicario. Il reame è del papa e Manfredi non ha il potere ecclesiastico, che dà manforte alla casata Angioina. Il nemico, Carlo I, si appresta ad una crociata sanguinosa contro la dinastia Sveva, martoriando il Regno di Sicilia che difficilmente troverà pace. I Giornali di Spinelli vanno letti d'un fiato, senza badare troppo alle date, quanto ai contenuti, e a quei particolari sfuggenti, come la tempesta della Schiavonia che si abbatte sulle Marine del Principato, dove il Re accorse sul suo cavallo, quasi a voler sfidare la furia degli eventi naturali. Ecco i temi trattati: I. I parlamenti federiciani di Barletta II. Il Giustiziere per le Terre di Bari III. La morte di Federico II di Svevia CAPITOLO II I. Re Corrado assedia il Papa a Napoli II. Gesualdo, la porta di Valle Beneventana III. La Taverna beneventana di Morcone IV. La Chiesa salvò Casa Sanseverino Capitolo III I. Il Papa circuisce lo Svevo II. Manfredi suda l'eredità di Corradino III. Faro d'Ofanto, pietra miliare di Barletta IV. Da Principe di Andria a Re di Sicilia CAPITOLO IV I. Manfredonia nasce a Civitate e Siponto II. Lo scontro con le guardie saracene III. La figlia Costanza promessa sposa IV. Scaramucce fra cavalieri gentiluomini CAPITOLO V I. Le feste barlettane di Re Manfredi II. Prigione per chi violenta le donne III. La crociata papalina contro lo Svevo IV. Tenui incontri fra Guelfi e Ghibellini V. Il Conte Falcone dei Gesualdo CAPITOLO VI I. I papalini in ritirata sul Garigliano II. Il Papa nomina un Angioino a senatore III. I Guelfi consegnano Napoli a Carlo I IV. Carlo II d'Angiò detto lo Zoppo V. Corradino vuole il suo reame VI. Casteldelmonte stazione regionale VII. Cavaliere Fierimonte fu Loffredo VIII. Angioini padroni del Regno coi riscatti.

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